Adriana Chechik è nata a Downingtown, paesino di circa diecimila abitanti, in Pennsylvania. Non sappiamo bene nemmeno cosa ci sia in quella cittadina. Una cittadina piccola, nascosta dal mondo. Eppure qualcosa nel 1991 è successo. Eppure un punto in comune forse c’è. Da scrittore di romanzi, mi piace vedere l’ambientazione, la storia e gettarla come un fondale inamovibile del racconto. Downingtown magari è una città sconosciuta, ma la Pennsylvania era nominata, nel 1800, il Keystone state, la chiave di volta. Grazie alla sua posizione centrale nelle tredici colonie e per l’importanza politica, in quanto, è stata firmata proprio in quello stato la dichiarazione d’indipendenza.

Forse anche per il porno la Pennsylvania è un Keyston State, non che voglia paragonare la nascita di una delle migliori pornoattrici della storia con la dichiarazione d’indipendenza, ma col giusto e umile paragone, oltre ad aver donato la dichiarazione d’indipendenza, e una delle università più prestigiose al mondo, la Pennsylvania ha fatto “crescere” anche Adriana Chechik. Questa attrice, il cui suo vero nome è Dezarae Kristiana Charles, quasi un nome nobile, negli anni ’10 del nuovo millennio ha portato nel porno una personalità e una visione che poche riescono a raggiungere. La sua storia è quasi misteriosa, quasi come non ci fosse dato sapere chi essa sia. Nata in una famiglia affidataria, si dice abbia discendenze inglesi, russe e serbe. Matrice Europea e l’indole a spingersi oltre i limiti. Avere Ulisse nelle vene, come già scrivo in un precedente articolo, ma qui c’è qualcosa di più: Educazione Americana.

Come una conquistatrice si è gettata nella vita, e senza troppa fatica ha vissuto il successo. Dico successo nel gergo più comune del termine, perché se anche Adriana Chechik avesse deciso di intraprendere la carriera di Broker finanziario nutro la sicurezza che anche in quel settore avrebbe raggiunto, comunque, una posizione privilegiata. C’è una matrice dominante in lei del successo, della realizzazione. Misteri da psicanalisi. Persone che hanno il dono di scegliere la via diritta e senza ostacoli verso la realizzazione e non tortuosa come alla maggior parte delle persone. Nel suo sguardo alla camera durante le scene, che esse siano di DAP, Lesbo, Squirt o qualsiasi altra pratica, ci s’immerge nella più totale naturalezza dell’essere: Adriana Chechik. Affonda la scena, la distrugge, come se la camera non fosse presente, lei arriva direttamente alla tua mente. Come un proiettile ti distrugge il cranio, penetrando fin nell’angolo della tua perversione, per poi arrivare all’angolo dove stanno le emozioni e il sogno. Adriana parla all’emisfero destro, lo conosce, lo comprende e ne ha il potere di distruggerlo. In un’intervista a Captain Jack, già racconta con estrema naturalezza la sua vita nel porno. Le parole, il modo di parlare e gli argomenti, portano a pensare al poco teatro, alla poca recitazione ma solo alla gioia spietata della scoperta. Per Adriana, l’America è solo un terreno in cui si è trovata per conquistarlo, il viaggio di Ulisse finalmente concluso, superate le colonne d’ercole eccola approdata nel Kesystone State, pronto per portare non solo in America, ma nel mondo la ricerca della perversione ultima, finale. In questi dieci anni, la Chechik l’abbiamo vista in una quantità innumerevole di scene, vincendo premi su premi a ogni AVN. Una Mick Jagger, una Michael Jordan del porno.

Leggendo qualche sua intervista, la Chechik si racconta in molte sfaccettature: la musica che ascolta, la vita fuori da set e in ogni risposta è come se non stesse pensando a nulla se non alla risposta più naturale alla domanda; non c’è ragionamento, anche nel raccontare il suo percorso verso il mondo del porno. La Chechik racconta una storia quasi banale: Ha fatto la spogliarellista, ha conosciuto un ragazzo e gli ha chiesto di provare di girare scene hard, la cosa più semplice e banale del mondo, una storia già letta, raccontata e tracotante di noia, ma a differenza di altre attrici, lei aveva una differenza: Dezarae Kristiana Charles non fa mai teatro.

Non guarda la camera con fare da attrice, nel suo sguardo non vive il voler apparire; nelle sue doppie anali, o nelle sue gangbang non si vede un dimostrare qualcosa, ma solo un naturale e spietato divertimento, quello non concesso a tutti. Quel divertimento che nasce dalla libertà verso se stessi, ma non la libertà conquistata, no troppo banale, qui si parla di libertà data come Dono. Perché nel mito della caverna di Platone quello si alza e va? Perché esce dalla caverna? Platone non lo spiega, eppure esce, e con questo dono va a scoprire il mondo. (Vi consiglio di leggere il mito della caverna).
Ma senza perderci in troppe argomentazioni, le radici europee e la cultura americana all’interno della Chechik, hanno creato un’esplosione, la bomba atomica per l’industria dell’hard. Non voglio perdermi a parlare di scene; ormai le abbiamo viste in gran parte e ci siamo divertiti e masturbati su esse, ma nel parlare di lei, nel raccontare la Chechik, mi sembra di notare una attrice che non può nemmeno essere paragonata ad altro, ad altri, ad altre. In lei esiste qualcosa che forse non c’è dato modo di conoscere, quasi come in noi.

Chi è Dezarae Kristiana Charles? È una domanda che le molte scene girate ancora non hanno dato risposta e forse, nemmeno le avremo in futuro, ma nelle sue scene c’è la potenza della sessualità, ciò che un corpo può fare, il piacere sessuale che può provare, il sogno di ogni uomo, il godimento che una donna vedendola può sognare e cercare di raggiungere. Adriana è la personalità che non deve seguire nessuno, che non ha nessuna pornostar cui ispirarsi, ma sono le altre costrette a ispirarsi a lei, a sognare di girare le scene con lei. Nella sua mente non esiste nemmeno l’idea di ispirarsi a qualcuna, ma solo l’idea di vivere la scena, la sessualità; in una parola: la vita.

Ecco il Keystone State del porno, la chiave di volta: Adriana Chechik.

Metyu