Capitolo Pornhub. Dopo il caos dei giorni scorsi (per chi se lo fosse perso trovate un articolo riepilogativo sul nostro sito) è stata mantenuta la promessa: il sito aveva annunciato che d’ora in poi sarebbe stata possibile la pubblicazione di contenuti solo da account verificati. E così, nelle ultime 24 ore, oltre la metà dei video sulla piattaforma sono stati eliminati.
Una “riforma” che molti utenti hanno notato navigando sul sito e che ha avuto un impatto rivoluzionario per Pornhub. Una mossa che arriva conseguentemente al caos partito dall’inchiesta del New York Times. Ad esultare sono perlopiù le grandi case di produzione a pagamento, che spesso e volentieri si trovavano ripubblicate scene su Pornhub gratuitamente.
Pornhub, con un comunicato, ha spiegato che “la sicurezza della community è al centro delle nostre priorità”. Non è mancata, però, la frecciata (abbastanza pesante) agli altri social media: “ogni contenuto su Pornhub proviene d’ora in poi da utenti verificati, un requisito che piattaforme come Facebook, Instagram, TikTok, YouTube, Snapchat e Twitter devono ancora istituire. Nel mondo attuale, i social media hanno la responsabilità di combattere il materiale illegale. Le soluzioni devono essere guidate da fatti concreti e da esperti. Speriamo di aver dimostrato il nostro impegno a dare il buon esempio”.
Insomma, Pornhub ha accettato il compromesso ma non ha perso occasione di fare rumore. La loro versione, sostanzialmente, è: “ok, noi il nostro l’abbiamo fatto e ci stiamo rimettendo. Ma tutti gli altri? Ce l’avete solo con noi?”.