Vanity Fair ha dedicato la sua nuova copertina ai vincitori di Sanremo, Mahmood e Blanco: la cover, postata anche sui social, vede i due completamente nudi ma ovviamente coperti nelle zone “censurabili”. Uno scatto che si incanala nella definizione di nudo artistico.

A Mahmood sono state però censurate storie e report della copertina: Instagram ha infatti oscurato la cover del mensile, definendolo nudo a tutti gli effetti. La decisione ha portato a una risposta di VanityFair che sta facendo accendere molto il dibattito anche nel mainstream. La rivista ha affermato: “Chi lavora con i social sa bene che Instagram ha delle regole tutte sue per far rispettare quello che i nostri nonni avrebbero chiamato «buoncostume»: nessun capezzolo in bella vista così come le pudenda, ma via libera al fondoschiena e ad altri lembi di pelle scoperta non meglio identificati. Quello che l’algoritmo di Instagram ignora, però, è che il nudo non è solo un’espressione volgare del corpo, ma anche un mezzo capace di veicolare un messaggio importante come, nel caso della nostra copertina con Mahmood e Blanco, vincitori del Festival di Sanremo, candidati per l’Italia all’Eurovision Song Contest 2022 e icone per milioni di giovani, la libertà di spogliarsi dalle etichette e vivere liberi, rinfrancati, appagati”.

Ci verrebbe quasi da dire: Welcome To The Jungle, VanityFairi talia

La rivista ha proseguito nel suo comunicato: “Questi concetti, però, i codici meccanici di un social network non colgono, visto che la Storia condivisa da Mahmood sul suo profilo Instagram con impressa la copertina di Vanity Fair è stata rimossa perché, citiamo letteralmente, «viola le nostre linee guida in materia di atti sessuali»[…] Per fortuna, le espressioni artistiche riescono a essere più avanti degli algoritmi, ma c’è ancora tanta strada da fare prima che le linee guida di un social network raggiungano lo stesso grado di azione della sensibilità umana, quella che va oltre le barriere rigide imposte da un codice e che capisce il giusto valore da assegnare a un’immagine”.