Pornhub, il colosso dell’intrattenimento per adulti, sta vivendo probabilmente i giorni più complicati della sua storia. Per parlare della vicenda, noi di PRN abbiamo deciso di aspettare che arrivassero comunicati e notizie più specifiche, visto che nei giorni scorsi è stato un susseguirsi di tweet, voci, supposizioni. Ora, però, è il momento giusto per poter fare chiarezza.

Tutto è nato da un’inchiesta del New York Times, dove veniva denunciata (attraverso racconti e storie di persone che si sono aperte con il giornale) la diffusione e pubblicazione su Pornhub di materiale “inaccettabile e illegale”: stupri, violenze, video non autorizzati. Da lì è partita la classica indignazione generale che ha portato il sito prima a scusarsi, poi a prendere tre provvedimenti.

1) i video potranno d’ora in poi essere pubblicati solo da account verificati, ovvero case di produzione e attori/attrici “con la spunta blu”.
2) viene tolta la possibilità di scaricare video.
3) è stata creata una squadra di moderatori più grande e specializzata per verificare account e materiali pubblicati.

Insomma, delle mosse che dal punto di vista di Pornhub potrebbero arginare il problema della diffusione di materiale alla cui base vi è una violenza di alcun tipo. Ma ciò sembra non bastare. La catastrofe più grossa, infatti, potrebbe essere successa nelle ultime ore: Visa e Mastercard, i due colossi del pagamento online, hanno ufficialmente interrotto la partnership col sito che, come sappiamo, offre anche abbonamenti e contenuti a pagamento.

Cosa succederà adesso non è facile prevederlo: Pornhub ha perso credibilità, ha perso i metodi di pagamento attraverso cui guadagnava e probabilmente si andrà verso nuove denunce e dichiarazioni scomode nei suoi confronti.