Una storia delicata e avvolta nel mistero: a meno che non abbiate vissuto su Marte nell’ultimo decennio, tutti sapete chi sia Kim Kardashian. E, quasi tutti, sapete dell’esistenza di un suo sex tape. Era l’ottobre del 2002 quando Kim Kardashian si trovava in vacanza in Messico col suo fidanzato dell’epoca, il cantante Ray J, in occasione del 23esimo compleanno della starlet. Durante il loro soggiorno, i due si sono ripresi in numerose occasioni, tra cui durante i loro momenti più intimi.

Fino al 2007, però, a parte qualche rumour, in pochi erano a conoscenza di questo video porno: in quell’anno, la casa di produzione hardVivid Entertainment è entrata in possesso del Tape attraverso una “terza persona” che l’ha venduto per un totale di circa un milione di dollari, come ammesso dall’amministratore delegato di Vivid. E qui comincia il mistero: ovviamente l’interesse dell’azienda nel pubblicarlo era altissimo e, dalle ricostruzioni, pare ci sia stata una trattativa con Kim e Ray J per poterlo mettere online.

Come sia andata la trattativa è però poco chiaro. Quello che si sa è che pochi mesi dopo la Vivid ha pubblicato il video, intitolandolo “Kim Kardashian, Superstar”: una scena destinata a diventare, negli anni successivi, la più vista di sempre su qualsiasi piattaforma. Kim ha poi, secondo le ricostruzioni, denunciato la Vivid per violazione della privacy ricevendo 5 milioni di dollari di risarcimento: una cifra che non ha spaventato la piattaforma, che dai diritti della scena ha incassato 10 volte tanto il risarcimento.

Veniamo ora alla ‘dark side’ della situazione, inevitabile in casi torbidi come questo. In primis, i 5 milioni ricevuti da Kim sono da molti considerati non un risarcimento, bensì il cachet che la Vivid ha dato per i diritti del video che, a questo punto, avrebbe avuto l’ok di Kim per essere pubblicato.

Un’altra teoria, data alla luce dall’importante testata statunitense ‘TMZ’, riguarda la famiglia Kardashian/Jenner: secondo l’inchiesta, la pubblicazione del video sarebbe stata un’attenta scelta di marketing che, obiettivamente, avrebbe funzionato alla grande. Da quel video in poi, il brand Kardashian ha avuto l’exploit che li ha portati oggi ad essere una potenza mediatica internazionale. All’epoca del Tape, infatti, ancora non esisteva la celebre serie “A spasso con i Kardashian” e Kim era poco nota: la sua piccola notorietà derivava da apparizioni al fianco di Paris Hilton, sua amica dell’epoca, e poco altro.

Insomma, una vicenda della quale si sa poco e che l’intera famiglia Kardashian si rifiuta di commentare. Kim ne ha parlato in rarissime occasioni, in particolare due: nella prima ha ammesso che in quel periodo soffriva di dipendenza da ecstasy, droga della quale sarebbe stata assuefatta anche durante il video stessa; nella seconda dichiarazione, Kim ha definito il Tape “l’unica cosa che cancellerebbe” della sua carriera.

Secondo le stime, il video ha in 14 anni incassato oltre 50 milioni di dollari, è stato visto oltre un miliardo di volte, rendendolo il più guardato della storia. Un successo planetario che ha, volente o nolente, lanciato l’intera famiglia Kardashian ma del quale non sappiamo l’origine: Kim era d’accordo con la pubblicazione?