Errata corrige. Ieri abbiamo pubblicato un articolo (ora eliminato) in cui parlavamo dei titoli di molti video su PornHub dove venivano citati dei siti d’incontri. Come prima spiegazione ci siamo ovviamente dati quella di sponsorizzazioni remunerate, anche se avevamo espresso parecchi dubbi sulla serietà di quei siti.
Grazie alle segnalazioni che ci sono state fatte da alcune modelle amatoriali (tra tutte ci teniamo a ringraziare @leaeken_official che ci ha spiegato la vicenda nel dettaglio) abbiamo però più chiara la situazione. Si tratta di una “truffa” dei traduttori che collaborano con Pornhub: in cambio di soldi, inseriscono titoli falsi aggiungendo il nome di certi siti.
Trattasi di vero e proprio phishing. Non è chiaro se i traduttori siano dipendenti di PH a tutti gli effetti, più probabile che siano collaboratori esterni. Fatto sta che nell’ultimo periodo il sito ha subito parecchi attacchi in tal senso. Il processo è semplice: i video sponsorizzati in prima pagina vengono tradotti male, il traduttore prende la sua quota e l’attrice viene truffata (perché, come ci spiegavano alcune attrici, i titoli sono una parte fondamentale del loro lavoro nell’ottenere visualizzazioni).
Dopo la segnalazione, in poche ore Pornhub provvede a rimettere il titolo originale nella maggior parte dei casi. Il punto è che la cosa rischia di andare fuori controllo: innanzitutto, come nel caso di Cory Chase, la traduzione “sbagliata” c’è solo in poche lingue; difficile dunque che se ne possano accorgere direttamente le attrici. Altro problema riguarda la facilità con cui queste truffe possono essere fatte: è evidente che PH rischia l’ennesimo scivolone qualora non riuscisse a tenere sotto controllo i propri traduttori.
@leaeken_official ci ha spiegato che attualmente si tratta di una caccia alle streghe verso gli autori di questi giochetti: un’operazione non facile, visto che ultimamente la cosa sta prendendo sempre più piede.
Difficile affermare di chi siano le responsabilità e le colpe, ma una “pulizia” di traduttori non facile, ma di certo necessaria. Per la sicurezza non solo dei creator, ma anche degli utenti che potrebbero finire su certi siti truffaldini.