Esiste un preciso momento della vita, che coincide di noma con l’adolescenza, dove, sopratutto i maschi, passano dal sogno infantile di diventare astronauta o pompiere a fantasticare di fare l’attore porno. Andare a letto con donne bellissime e venir pagato: Il Nirvana. Andando avanti col tempo però ci sono due variabili dominanti che interferiscono nella linea retta per raggiungere quel sogno.
La prima sono le doti fisiche, e lì o ci sono o non ci sono.

L’altra é il fatto che fare l’attore hard non é come andare a letto nella vita. C’è un regista, ci sono cameraman, l’ansia da prestazione e una serie infinita di variabili che vanno oltre le dimensioni e la bravura nella quotidianità. Ma per molti che nemmeno tentano, ci sono tanti che ci provano vanamente, c’è chi ci riesce davvero a girare scene porno sentendosi a proprio agio e realizzandosi. Ma una volta che prendi confidenza con questo ambiente, esistono molti fattori esterni che possono farti fare 100 passi indietro e decidere di rinunciare. Già, rinunciare a qualcosa che molti di noi farebbero anche gratis.

Gabriele è il nome di battesimo di un ex porno attore (che per scelta sua non citiamo col nome d’arte) che ho conosciuto personalmente nel momento in cui sembrava un predestinato e già richiesto da produzioni italiane di alto livello (le più alte). Nonostante ciò non si era buttato a capofitto nel mondo, ma parallelamente svolgeva il suo lavoro di ogni giorno, mantenendo dunque un’identità giorno-notte che lo metteva a suo agio prima di comprendere cosa fare da Grande (e per grande stavolta intendiamo l’età). Immaginate di avere un attrezzo da far invidia e nel contempo essere belli e fisicati.
Ecco, davanti avevo questo ragazzo. Intelligente, perché parlava praticamente di tutto tranne che di porno, come chi non deve fartelo vedere perché lo fa. A domanda precisa però spiegava minuziosamente l’ambiente e le dinamiche che fino a quel momento ignoravo. È l’arte di chi prova passione per il proprio lavoro, ovvero farti immergere come se fossi lì. E sembrava tutto fuorché una persona tormentata o dubbiosa, uno che sta lavorandoci per farlo diventare il suo unico introito (e di conseguenza, per citare il buon Confucio, “non lavorare mai”).

Ad un certo punto però qualcosa cambia, e il sogno che si é realizzato non é più tanto sogno, e svegliarsi è la soluzione migliore per se stesso prima che diventi un incubo. Dopo qualche anno ho deciso di chiedergli perché avesse iniziato e smesso, così da capire cosa spinga ad interrompere una carriera in ascesa.
Penso che questa intervista potrebbe prendere il nome di: “Ho smesso per amore, soldi e pregiudizi”

perché e come hai iniziato?
“In realtà ho iniziato per gioco, mi ci sono trovato dentro per caso e poi ho continuato perché ho visto guadagno, divertimento e soprattutto un mondo affascinante.”

Quanti film o scene hai girato e cosa preferivi?
“Ho girato una decina di film e circa un’altra quindicina di scene tra piccoli filmati e ho fatto servizi fotografici hard. Non c’era una cosa che preferivo ad un’altra perché la verità è che di quel mondo devi amare tutto, se no, è meglio non farlo.

Facevi solo porno o anche spettacoli dal vivo?
facevo sia porno che spettacoli live. Ho preso parte per 2 anni anche al Bergamosex, e sono stato invitato a diversi eventi in locali a fare spettacoli ed intrattenimento”.

Il pregiudizio delle persone lo sentivi addosso?
“I pregiudizi delle persone purtroppo si notano. Passi dal ragazzo che ti dice “uh che figo te le fai tutte”, alla ragazza che ti dice “che schifo, vai con tutte, chissà quante malattie”. Ne senti di ogni quando dici che fai quel tipo di lavoro”.

La tua famiglia era al corrente e in caso come lo hai spiegato a loro?
“La mia famiglia era al corrente. Mia madre alla fine si era rassegnata perché era la mia vita e la mia scelta, mio padre è sempre stato contrario e ha sempre avuto un pregiudizio negativo verso quel che facevo. Quando ho iniziato ho spiegato loro che era un’opportunità lavorativa e che volevo provare a far qualcosa di diverso dalla massa.”

Puoi avere una fidanzata facendo un lavoro così particolare?
“Punti di vista. Dipende dalla ragazza. Normalmente è molto difficile perché in Italia la gente è chiusa di mente e non lo accetta. Tante ragazze vengono con te solo per dire che sono state a letto con uno che fa film Porno, altre ti ripudiano in partenza, ma comunque non riesci a trovarne una seria. Fai comunque un lavoro dove hai rapporti con un sacco di ragazze”.

Perché hai smesso?
Ho smesso per questioni lavorative,non potevo andare avanti. Ho dovuto fare una scelta, tra primo lavoro e secondo lavoro. Ho scelto il primo, quello che mi da da mangiare ogni giorno e che posso fare a vita e mi farà raggiungere la pensione. Poi come dicevo prima, per il rapporto di coppia. Sto pensando al futuro con una ragazza e quindi per rispetto anche nei suoi confronti non ho continuato. Senza contare che, ad oggi, con l’apertura di mille siti free, il Porno premium ha perso un sacco di ingressi di denaro, e se devi metterti in mostra e non guadagnare, non ha senso continuare.”

Cosa pensi in generale del mondo dell’hard e se lo consigli o meno
“io penso sia stata un’esperienza unica e speciale, una cosa che mi porterò per sempre dietro, io penso che sia un lavoro come gli altri ma purtroppo in Italia non viene visto bene. Io consiglio, a chi ne ha la possibilità, di provare questa esperienza che farà sicuramente crescere di testa e poi (in tono scherzoso ndr) impari a soddisfare le donne”.

Ho salutato e ringraziato Gabriele e son rimasto dentro me dubbioso, con un po’ di amaro in bocca.
In primis mi ha colpito la parte relativa ai genitori e al rispetto della ragazza, ma fondamentalmente le ho “capite”. Non tutti siamo costretti ad “accettare”, ma almeno capire dovrebbe essere d’obbligo. Arrivare ad amare una persona al punto da rinunciare ad altre mille dev’essere una bella prova di forza.
Ha quel qualcosa di romantico che personalmente apprezzo nonostante non trapelava la volontà di smettere, ma “aver smesso per”, che è differente e difficile da prendere come decisione.
Passi anche la parte economica, il settore ha sicuramente ripartito gli introiti in molte fette più piccole e se davvero non sei una star potresti incorrere in momenti di down economici da non sottovalutare.

Ciò che però mi ha lasciato un velo di tristezza dentro è stata una frase quasi buttata lì che dietro ha un mondo: “… io penso che sia un lavoro come gli altri ma purtroppo in Italia non viene visto bene.”
Di recente ho scritto un articolo a riguardo, ma sentirselo dire però in faccia da chi si è sentito giudicato fa più effetto. L’accettare socialmente chi fa del porno è il primo passo per spiegare a noi stessi che il porno non è qualcosa da nascondere, ma una parte fondamentale (e bella) della vita di molti.

Mr Patrick