La prima volta che ho visto Luiza Mun era in un video con Mery Celeste. Una ragazza che unisce tante cose, racchiuse in uno stile tutto suo che intriga e non poco. Sicuramente sentiremo parlare di lei. Nel frattempo ho pensato di farle qualche domanda, per farvela conoscere meglio.


Luiza Mun immagino sia un nome d’arte. Ma partiamo dall’inizio: chi è (appunto) Luiza Mun?
Più o meno. I miei, probabilmente mentre giocavano a morra cinese, mi hanno chiamata Ana Maria Luiza Munteanu. Non uno, non due, tre nomi.
Cosa che mi ha creato un’infanzia divertentissima in Italia. Mai nessuno nella vita ha mai azzeccato il mio nome correttamente al primo tentativo, e vi lascio immaginare le storpiature di MunteANU. Il mio username su Instagram è semplicemente un’abbreviazione, in attesa di trovare il mio nome d’arte, se mai mi verrà voglia di crearne uno.

A tanta gente viene sempre da pensare: ”quando avrà deciso di fare sex work?”
Come se tutti cercassero la scintilla che fece scattare tutto. Per soddisfare questa domanda, la ripropongo a te. Quando hai deciso di intraprendere questo lavoro e come ti ci sei avvicinata?

Non mi piace l’espressione sex work, è una mis-categorizzazione derivante dall’iperfocalizzazione sul sesso della nostra civiltà. Solo perché un aspetto di una professione ruota attorno al sesso non significa che questo sia la variabile che lo descrive meglio. Ad esempio, chi fa assistenza sessuale ha molto più in comune con uno psicoterapeuta o con un fisioterapista, che con una prostituta o pornostar. Allo stesso modo, una persona che apre un Onlyfans per me è più assimilabile ad un qualsiasi content creator, che poi si specializza: ci sono content creator verticali su cibo, su fitness, sulla scienza…
Deve inoltre avere conoscenza di social media marketing, psicologia base, grafica, videoediting, essere portata per il contatto col pubblico, avere buon time management etc.
Il fatto che il prodotto finale sia a sfondo sessuale è una minuscola parte di una galassia di caratteristiche di un lavoro di content creation. Al massimo, quindi, il mio lavoro si può descrivere come adult content creator, o qualcosa del genere.

L’espressione SW può essere appropriata, solo finché impariamo che il sesso non è più importante di qualsiasi attività umana, in alcune specifiche professioni che per il loro stato di stigmatizzazione sociale e grigiore legale possono necessitare di maggiore tutela (prostituzione).

Ti abbiamo visto alle prese in scene con alcune attrici tra cui Mery Celeste, Morea Black e Valentina Nappi. Che obbiettivi ti dai per la tua carriera e che sogni vorresti realizzare?
Trovare più creator maschi con cui girare. Più donne dovrebbero pagare per contenuti porno personalizzati, sono abbastanza infastidita dal fatto che ci sia questa disparità nella domanda e quindi nell’offerta su OnlyFans, che sfocia in difficoltà di trovare creator maschi (etero o bsx) con cui collaborare (e anche da seguire). Dimostra l’assoluta disuguaglianza che c’è in ambito sessuale tra maschi e femmine, cosa che vede sistematicamente i maschi in svantaggio. Un retaggio naturale di cui dovremmo liberarci. E dimostra anche come le femmine facciano più fatica dei maschi a vedere il sesso come un’attività che può meritare interesse e valere una piccola spesa. Spendi soldi per un servizio personalizzato dall’estetista, o per essere coccolata in un ristorante gourmet: perché non spenderlo per un servizio porno personalizzato? Alla fine questo è OnlyFans.

Tra le tante cose che ci si chiede sempre, è come le attrici hard vivono la loro vita privata. Partendo dal presupposto che la vita privata è sacra, quindi libera di non rispondere: chi è Luiza a telecamere spente? Che libri legge? Che film guarda? Insomma, che fa?
Al momento sto portando avanti un altro progetto che mi prende tanto tempo: divulgazione scientifica su energia e nucleare. Non sono un fisico, ma il mio ragazzo (relazione aperta) ha aperto una pagina di successo che fa informazione scientifica (l’avvocato dell’atomo, ndr). Io mi occupo dei social: grafica Instagram, storie, video per tiktok, realizzazione sito web, creative direction insomma. Sono laureata in mediazione linguistica, parlo bene o male 6 lingue, vorrei riprendere a studiare giapponese come settima, iscrivermi alla facoltà di fisica, fare un corso serio di videomaking, salvare il mondo. Con calma.

Il tuo profilo instagram dice quasi 15K di follower e in continuo aumento. Quando hai iniziato ti aspettavi tutto questo?
Beh sì, lo speravo, spero anzi di salire.

Domanda rapida e veloce: cosa ti piace fare quando devi decidere una scena da realizzare?
Dipende, se da sola o con altri/e. Ultimamente mi piace stare più attenta alle luci. A livello creativo, mi piace impostare un canovaccio e lasciare un po’ di spazio all’improvvisazione.

Penso che il lavoro dell* sex Worker sia ormai sempre più accettato e, (anche se lentamente) la gente inizia a comprendere che si tratta di un lavoro come un altro. Tu riesci a coniugare bene vita sociale e sex work, o ancora pensi ci sia tanta strada da fare?
Penso che ci siano alcuni lavori legati al sesso che sono più accettati di altri, anche se il nodo duro da sciogliere è più a monte: la “decostruzione” del sesso e il suo declassamento.
Quando la gente vivrà il sesso come vive una cena al ristorante (e pure sulla cucina andrebbe fatto un discorso immenso), non ci sarà nemmeno bisogno di parlare di “sex” work.

Per chiudere: Un consiglio da dare a chi vorrebbe intraprendere questo lavoro?
Fatevi qualche corso in social media marketing, grafica, pubblicità e studiate la concorrenza; costruitevi un seguito sugli altri social. Dovete costruire la vostra immagine all’esterno di OnlyFans, perché OF non ha traffico interno. Inoltre solo il 2-3% dei creator si guadagna seriamente da vivere su quella piattaforma.
Per fare soldi dovete metterci impegno e costanza. Oltre ad essere pienamente consapevoli di tutto quello che implica un lavoro non ancora ben visto da molti. Io lo adoro e adoro ciò che implica.

Ringraziamo Luiza Mun per la disponibilità e per i tanti spunti di riflessione che ci ha fornito con le risposte a questa intervista, se volete approfondire il suo lavoro potete seguirla su Instagram e OnlyFans.

Metyu