“Nel 2000 le auto voleranno”, diceva quel famoso articolo di giornale dei primi anni del ‘900. Un secolo dopo le auto ancora non volano, ma abbiamo sicuramente il mondo a portata di mano. E se le auto possono aspettare la loro evoluzione, il porno no.
Ormai gli smartphone e i pc hanno reso tutto più semplice e fruibile, e la ricerca di contenuti sempre nuovi è quasi maniacale in ognuno di noi. Seguendo questa linea, torniamo leggermente indietro nel tempo, nel 2016, quando veniva lanciata sul web la piattaforma di OnlyFans. Grazie ad un corrispettivo economico da elargire al creatore dei contenuti , si poteva venire a contatto con chef che ti svelavano i trucchi della loro cucina, personal trainer che ti spiegavano come avere l’addome dei sogni o come creare castelli coi rotoli dello scottex alla Mucciaccia.
La svolta della piattaforma però è sicuramente stata la pandemia. In quel momento l’enorme mole di tempo libero e la mancanza di rapporti umani vis a vis ha portato molti più contenuti e molti più fruitori, con un unico comune denominatore: l’hard. La facilità di iscrizione alla piattaforma, i costi contenuti, la voglia di mostrarsi, l’esigenza di interagire, hanno portato il sito “per i soli fans” ad impennare vertiginosamente le interazioni rendendolo uno dei punti di riferimento del mondo a luci rosse. Se leggi oggi la parola OnlyFans sai che probabilmente le lezioni di cucina che prima pubblicavano gli chef, sono sostituite da lezioni di cucina che finiscono in un modo “alternativo”.
In una logica dove ognuno ha “mercato”, OnlyFans ti permette di vedere all’opera con contenuti esclusivi chiunque, dall’attrice più famosa al mondo alla compagna di classe che sognavi di portati a letto in terza superiore.
È dunque questa piattaforma la vera svolta dell’hard?
È presto per dirlo, perché ad oggi le interazioni sui siti internet sia gratuitamente che con abbonamento premium superano di gran lunga quelle del sito azzurro, seppur quest’ultimo conta più di 130 milioni di iscritti e un fatturato di 5 miliardi di dollari. Non proprio briciole.
La semplicità di avere davanti una piattaforma simile ad Instagram dove però il contenuto è quello desiderato, sta spostando l’attenzione di molti dai siti classici a questa nuova frontiera. Se poi mettiamo in conto che possono essere richiesti al creatore dei contenuti dei video dedicati e personalizzati, l’interazione con questo diventa quasi personale, abbattendo quel muro invalicabile che c’era tra chi guarda e chi si mostra. Inoltre l’amatoriale sta sempre prendendo il sopravvento su ciò che è costruito ad hoc davanti ad una telecamera.
In un mondo di plastica, la genuinità è ciò che ad oggi sembra essere la vera svolta. Una specifica da fare è che tali contenuti sono quasi sempre professionali, sia le foto che i video non sono in low quality, ma, sopratutto chi vi si affaccia, tende a curare in modo maniacale ciò che porterà guadagno e seguito.
Dunque:
- Contenuti amatoriali ma curati
- Barriere abbattute
- Facilità di utilizzo.
Non sappiamo ad oggi se sarà il futuro, ma sicuramente Onlyfans è una fetta molto ampia del mondo “proibito” a portata di smartphone. E siamo certi che non sarà un’ondata sporadica che terminerà con il post pandemia.