Emily Willis è stata l’attrice di punta del 2020 secondo la fanbase, i critici e i colleghi stessi: 9 AVN Awards e tanti altri riconoscimenti che l’hanno messa sul tetto del mondo hard. Cerchiamo però di dare una spiegazione più ampia sul perché la Willis è arrivata a questo punto: sembra infatti racchiudere i dettami che richiede la pornografia degli anni ’20 del millennio.

Innanzitutto c’è una grande produttività alla base, fatta di collaborazioni e varietà di contenuti di livello: non si è mai limitata solo a certe produzioni o certi tipi di scene, dimostrando versatilità e sperimentazione. Da notare però anche la capacità di selezionare: sono tanti i “no” che ha detto, perché ha saputo gestire la propria immagine affiancandola solo a progetti che la convincevano appieno – una cosa sempre più rara. A ciò aggiungiamo anche il suo lavoro social molto curato e appropriato, fondamentale al giorno d’oggi.

Ma la forza di Emily Willis sta in un punto fondamentale: è una via di mezzo tra le caratteristiche classiche del porno “da produzione” e l’amatoriale, forse troppo spesso bistrattato dai grandi dell’industria ma che nei numeri e nelle views è la categoria top in questo momento. Un punto, quello della congiunzione tra professionale ed amatoriale che i ragazzi del @prn_podcast hanno dibattuto nell’ultimo episodio con @ofcaprilmonde (link in bio).

La Willis non ha infatti grandi forme, non ha ricorso alla chirurgia plastica, non va mai “oltre” nella recitazione o nei feticismi: si mantiene molto naturale sia fisicamente che recitativamente, come suggerisce l’amatoriale, affiancando queste varianti alla grande qualità che offrono le produzioni. Ed è proprio ciò che il pubblico cerca al giorno d’oggi: la richiesta è quella di un porno naturale, semplice, di un sesso che chiunque potrebbe fare. E con una bellezza estetica notevole. La Willis, così come le più viste dell’anno (come ad esempio Luxury Girl o SolaZola), potrebbe tranquillamente essere una modella: un punto non da sottovalutare, poiché è una delle caratteristiche più cercate dell’utenza. Il “troppo” è forse passato di moda.