La parola “OnlyFans” – soprattutto negli ultimi anni – è praticamente sulla bocca di tutti. Tanti utenti del web, fruitori di siti per adulti, hanno lamentato come questa piattaforma abbia portato diverse attrici e diversi attori ad abbandonare le classiche case di produzione per mettersi in proprio e vendere singolarmente i loro contenuti (amatoriali, personalizzati, ecc…). Tuttavia, OnlyFans non sembra essere soltanto il futuro del porno o una piattaforma dove chiunque può vendere qualcosa (che sia un contenuto a sfondo sessuale o un semplice video dove mangiare).
Infatti, come ha riportato Il Post, Vienna ha aperto un profilo su OnlyFans. La capitale austriaca sarebbe sbarcata sulla piattaforma per protestare contro i sempre più stringenti limiti che i social network stanno applicando alla nudità. Ciò naturalmente complica la vita anche ai musei, che non riescono a promuovere in maniera adeguata alcune delle opere migliori, recanti ritratti di nudo.
Helena Hartlauer, portavoce dell’ente pubblico che cura il turismo per Vienna, ha dichiarato ai microfoni del The Guardian, rinomato giornale inglese, che tali meccanismi di censura possano avere effetti paradossali quando non sono gestiti in maniera oculata. Come darle torto: del resto, anche la nudità è una forma d’arte. Censurare in maniera indiscriminata ogni forma di nudità – mentre altre tipologie di post o persino commenti recanti insulti, frutto di varie matrici di odio restano impunite – è fuori da ogni logica. In particolare, questa è una policy “esclusiva” di Instagram, dato che Twitter consente di pubblicare contenuti per adulti (Tumblr, invece, che un tempo consentiva, ha da qualche anno cambiato politica, vietandoli radicalmente). “È ingiusto e frustrante che non possano essere usati – riporta sempre Il Post – in uno strumento di comunicazione così potente come i social media” ha proseguito la Hartlauer.
Il caso di Vienna è emblematico, dato che – tra gli artisti di maggiore importanza esposti in città – è presente anche Egon Schiele, i cui quadri più famosi sono proprio dei nudi (basti pensare a “L’abbraccio” o “L’autoritratto nudo”). O ancora dei quadri di Koloman Moser, altro pittore i cui dipinti sono tesori ben custoditi tra i musei di Vienna. E così, la capitale austriaca ha scelto di mettersi al passo coi tempi e fare una scelta “rivoluzionaria” per un museo.
Il profilo OnlyFans è consultabile al seguente link. Al modico prezzo di 3 dollari, ci si potrà abbonare per 31 giorni. “Welcome! Subscribe to see Vienna’s 18+ content and get a free ticket for your next real-life experience in the capital”. Esordisce così la bio del profilo con cui Vienna ha scelto di raccontare l’arte che Instagram gli aveva impedito di divulgare.
